I test tossicologici confermano che Liam Payne aveva assunto crack, cocaina rosa e altre droghe prima della caduta mortale.
La tragica morte dell’ex membro degli One Direction, Liam Payne, ha colpito i fan di tutto il mondo. I recenti risultati tossicologici hanno rivelato che il cantante aveva assunto diverse droghe pesanti il giorno della sua morte, tra cui crack, benzodiazepina e la pericolosa “cocaina rosa”. Questa sostanza, un mix letale di ketamina, MDMA, oppioidi e altre sostanze psicoattive, sembra aver avuto un ruolo cruciale nell’alterare lo stato mentale di Payne, portandolo a una possibile crisi psicotica.
Liam Payne, test tossicologici: cocaina rosa e altre droghe
Secondo il rapporto dell’autopsia, Liam Payne è deceduto a causa di traumi multipli e emorragie interne ed esterne, in seguito alla caduta dal balcone della sua stanza d’albergo al terzo piano del Casa Sur di Buenos Aires.
Le indagini iniziali e le immagini trapelate dall’hotel mostravano una stanza devastata, con la televisione distrutta, residui di droghe e un tubo di alluminio usato per assumere le sostanze. I test tossicologici hanno evidenziato la presenza di crack e cocaina rosa nel suo sistema, confermando che il cantante era sotto l’influenza di droghe pesanti al momento dell’incidente.
La cocaina rosa, una sostanza che raramente contiene cocaina vera e propria, ma è composta da un mix di ketamina, MDMA, oppioidi e coloranti alimentari, è diventata tristemente nota per i suoi effetti devastanti.
Le allucinazioni visive e uditive provocate dalla cocaina rosa, unite a un mix di eccitazione e sedazione, potrebbero aver indotto Payne a comportamenti pericolosi. Le conseguenze dell’assunzione includono convulsioni, cambiamenti nella frequenza respiratoria, e ipertensione, che possono portare a stati di estrema confusione mentale.
Cocaina rosa, è allarme anche in Italia
Un allarmante mercato di cocaina rosa è stato scoperto dalla Polizia di Stato nei quartieri benestanti di Roma, in particolare nelle zone Parioli e Salario-Trieste.
Il fenomeno desta particolare preoccupazione per il suo appeal trasversale: se da un lato attrae principalmente giovani e giovanissimi, anche minorenni, dall’altro trova consensi sorprendentemente anche tra la popolazione più anziana.
Il dottor Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze dell’Ordine dei Medici di Roma, sottolinea la pericolosità della sostanza: “E’ una delle sostanze più utilizzate in questo momento e ha degli effetti devastanti. La sua precoce attività sul cervello crea immediatamente una sensazione di ‘piacere’ che si elimina altrettanto velocemente, ma come tutte le sostanze stupefacenti può portare a dipendenza e stati psicotici”.